martedì 28 ottobre 2008

Turismo sessuale in Jamaica ed altro

CI SONO QUELLE come Debbie e Cloe che lo ammettono senza falsi pudori: vogliono solo divertirsi. Altre come Carrie e Anna che invece si innamorano, e si illudono d'essere riamate. Come loro, tante donne di mezza età, bianche, americane o europee, anche con fisici non proprio da pin-up che, stanche di mariti svogliati, suocere e pentole, giunte nel mezzo del cammin di loro vita cercano quello che si sono sempre negate: sesso e spensieratezza. Lo trovano a buon prezzo in Giamaica, Cuba e in altri "resort" della Repubblica Dominicana dove in cambio di una settimana in albergo cinque stelle, pasti caldi, un paio di jeans nuovi, un drink alla sera, hanno il "fidanzato" che sognano, vent'anni e fisico attraente, capelli rasta e sensualità da vendere. Letteralmente, anche se sono poche le nuove "turiste del sesso" che ammettono simile commercio.

Le ragioni, intuibili. Anche in questo campo la differenza tra i sessi rimane ben marcata: mentre esistono, seppur approssimative, cifre e studi che quantificano il ben più noto turismo sessuale maschile in Asia e in America centrale, lo stesso fenomeno al femminile è oscurato - complici le stesse protagoniste - dal luogo comune che vuole le donne incapaci di sfruttamento sessuale. Una ricerca delle sociologhe britanniche Jacqueline Sanchez Taylor e Julia O'Connell Davidson, di cui ha discusso recentemente il Guardian, lo conferma: "Le analisi finora fatte sul turismo sessuale - denunciano le due ricercatrici - non concepiscono la possibiltà che sia la donna a pagare per ottenere servizi sessuali perché chi sfrutta la prostituzione è, per definizione, maschio".

Intervistando circa 240 donne in vacanza a Negril e in due resort simili nella Repubblica Dominicana, le due sociologhe hanno tirato fuori elementi che descrivono, a dispetto delle aspettative, un turismo sessuale "rosa" rigoglioso e significativo: circa un terzo delle donne intervistate ha detto di aver avuto una relazione con ragazzi locali durante la vacanza, il 60% ha ammesso la presenza di "elementi economici" nei rapporti ma senza dare a regali, cene offerte et similia la connotazione di pagamenti per servizi. Esludono, tutte, di aver pagato dei "prostituiti", semmai molte di loro giustificano il sesso in cambio di denaro come un aiuto economico personale e persino all'economia locale. In Giamaica circa il 17% della popolazione vive sotto la soglia della povertà, turismo e agricoltura sono le uniche risorse. Il 40% per cento di quelli che riescono a studiare, vanno via. Quelli che rimangono, si arrangiano.



E' così che quando all'aeroporto di Montego Bay arrivano i voli dal Canada o da Londra, schiere di ragazzetti affollano lo scalo in attesa di quelle che chiamano le loro "bottiglie di latte" (causa il colorito extra-pallido delle turiste) da "riempire". Una settimana di sesso equivale a una settimana di pasti caldi e regali. A Negril, dove vengono attratti la maggior parte del milione 300 mila turisti che vanno in Giamaica ogni anno, gira il detto che le donne di mezza età vanno in cerca del "big bamboo": superflua la traduzione, che ha a che fare col presunto "potere" sessuale dei maschi neri.

Clinton, uno dei tanti "beach boys" di Negril, aspetta come al solito la sua "bottiglia di latte". Stavolta se gli va bene magari riesce a farsi sposare da una occidentale, e a comprarsi un biglietto per uscire dalla povertà. Intanto, al posto degli 80 dollari che guadagnano quelli che lavorano come dipendenti negli hotel, lui riesce ad "alzare" anche 100, 150 dollari al giorno. Una delle sue fidanzate, una professionista 45enne canadese, lo va a trovare almeno quattro volte l'anno e quando non va gli spedisce soldi e regali. Se uno gli chiede che fa nella vita, Clinton risponde che lavora nell'industria del turismo e, se capita che fa sesso, "è perché mica sono gay". La sua attuale fidanzata ha 50 anni, è una statunitense, è una nonna. La accompagna in giro di giorno, le fa compagnia di notte.

Entrambi, donne e ragazzi, si incontrano con la condivisa giustificazione di farsi accompagnare e fare da guida turistica. Sanno, spesso stabiliscono, anche i compensi per gli "extra". Quando non comprano già una stanza in hotel con guida compresa nel prezzo, o più esplicitamente per un ragazzo con cui avere sesso, le signore incontrano i loro boyfriends appunto all'aeroporto o sulla spiaggia. E negli approcci non si gira tanto attorno. Tra le donne intervistate dalle due sociologhe britanniche, alcune hanno detto di essere turiste del sesso "accidentali" ma, una volta avuta l'esperienza, tornano e ritornano con passione recidiva. Altre lo fanno non solo per sesso, ma per una serie di attenzioni che i ragazzi di Negril riservano loro. Poco importa, dicono, se sono false e interessate. La bugia dell'amore è un affare a basso costo.



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Il Jamaicano generalmente non ti offre il big bamboo in maniera esplicita, ma ti si avvicina e ti chiede "Sei sposata?" che la risposta sia "SI O NO" per lui non fa differenza, comunque ti farà la corte, ti dirà che sei bellissima dentro e che gli dai una bella sensazione, non perché sei carina ma perché emani una luce tutta particolare…ti proporrà allora di fare un giro sulla spiaggia o comunque ti dirà che tornerà da te più tardi per comunicare e capire chi sei.
Più di una cicciona è caduta nella trappola, più di una tardona è caduta nella trappola.






sono stato a negril 3 anni fa e ho visto cose allucinanti
moltissime signore sugli anta che amoreggiano con i jamaicani .
questi portatori di big bamboo sono giovani alti e con i musoli scolpiti,insomma i9n jamaica le donne sono carnivore,noi uomini vegetariani eheheheh




Chi va in Jamaica lo fa per due motivi fondamentali: Maria Giovanna e/o "big bamboo" (che per inciso è il nome che gli indigeni danno alla loro "attrezzatura").
Bene, a Negril tutto ciò è disponibile in abbondanza.
Il luogo è bello e si respira quell'aria tra il rilassato ed il festoso tipica dei caraibi ma attenzione, i primi giorni saranno di "rodaggio" in quanto se fai un giretto sulla spiaggia (specialmente di notte) ogni 20 m c'è un tizio che ti ferma per venderti qualcosa (sigarette, droghe, braccialetti, tric e trac, bombe a mano ecc...) ed all'inizio risulta un pò fastidioso...
Altra nota riguarda il turismo sessuale (solo per donne). Negril è popolata da un esercito di americane di 130 / 140 Kg che arrivano appositamente per il già citato "big bamboo". Una sera, ad un festino, parlando con un tipo mentre eravamo in compagnia di Maria Giovanna (se mi avessero colorato di giallo probabilmente mi avrebbero scambiato per uno dei SIMPSON, talmente avevo gli occhi a bomba). Dicevo, parlando con un tipo mi ha detto che si prendeva 100 $ a notte per "rimbalzare" un pò su queste americanone (100 $ sono una piccola fortuna in Jamaica) e che la cosa non gli dispiaceva perchè le tipe in questione sono disposte a tutto in quanto a casa loro non è che abbiano l'imbarazzo della scelta...


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Un altro passo verso la parità uomo-donna è stato fatto. Il turismo sessuale non è più infatti una prerogativa limitata al mondo maschile ma sempre più donne scoprono i luoghi piu hot dove passare delle notti all’insegna del divertimento e del sesso. Non si hanno ancora cifre ufficiali o stime precise sull’ampiezza del fenomeno, ma è sicuramente in crescita vertiginosa con una inclinazione all’abbassamento dell’età. Mentre prima erano donne di mezza età, quarantenni single o divorziate, oggi anche le trentenni partono alla volta dei Caraibi con il profilattico in borsa. i luoghi favoriti, dove cercare quello viene chiamato amichevolmente "big bamboo, sono ancora una volta quelli del bacino caraibico, Giamaica su tutti. Una volta meta ricercata per le sue bellezze naturalistiche, storiche, per ritrovare lo spirito rasta presente in molti di noi o perchè la terra del mitico Bob Marley. Ma non vengono comunque disdegnate le altre nazioni dell’area o mete più esotiche come Kenia e Sengal. Cuba, Repubblica Domenicana e Thailandia poi mettono d’accordo sia uomini che donne. Insomma gli stessi che da anni frequentano gli uomoni per le bellezze archietettoniche e culturali. Paesi che vivono al di sotto della soglia di povertà e dove il turismo sessuale, sia maschile che femminile diventa una fonte di reddito. Ma veniamo ai costi. In Giamaica, secondo i ricercatori del fenomeno, si possono pagare dai 30 dollari l’ora ai 150 dollari per una notte. Oltre ai soldi, i giovani Gigolò locali amano vestiti, occhiali e quant’altro sia alla moda. Secondo i latin lovers’ giamaicani sono le donne canadesi sono le più generose




HO PERSO UN’ALTRA OCCASIONE BUONA STASERA
E’ ANDATA A CASA CON IL NEGRO, LA TROIA!
MI SON DISTRATTO UN’ATTIMO…
COLPA D’ALFREDO
CHE CON I SUOI DISCORSI “SERI” E INOPPORTUNI
MI FA’ SCIUPARE TUTTE LE OCCASIONI
E PRIMA O POI LO UCCIDO!…LO UCCIDO!
E LEI INVECE NON HA PERSO TEMPO
HA PRESO SUBITO LA PALLA AL BALZO
L’HO VISTA USCIRE, MANO NELLA MANO, CON QUELL’AFRICANO
CHE NON PARLA NEANCHE BENE L’ITALIANO, MA SI VEDE CHE
SI FA’ CAPIRE BENE QUANDO VUOLE…
TUTTE LE SERE NE ACCOMPAGNA A CASA UNA DIVERSA
CHISSA’CHE COSA LE RACCONTA,
PER ME E’ LA MACCHINA CHE C’HA CHE CONTA!
(Vasco Rossi, 1980)


Alcun mie amiche anni fa sono state in Giamaica e hanno visto quanto le americane si diano da fare con i ragazzi del posto. Addirittura ne affittano uno per tutto il tempo della vacanza e non hanno problemi ad amoreggiare ferocemente davanti ad altre persone molto orgogliose del contenuto del cosiddetto “carrello della spesa”.
Donne di quarant’anni o giù di lì, che affittano ragazzini di poco più di 20 anni, naturalmente con il Big Bamboo d’ordinanza, che le sollazzano a suon di dollari.
Se non è parità dei sessi questa..


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Ricordatevi che la Giamaica è la meta numero uno negli USA per il turismo sessuale femminile, per cui preparatevi a darci sotto con tutte quelle visitatrici tardo-venti/trenta/quarantenni, a volte in coppia, abbastanza propense a sganciarla specie quando hanno ecceduto con la birra e le canne.
Naturalmente, loro sono lì per il Big Bamboo, la celeberrima verga giamaicana, ma a volte non disdegnano nemmeno il pistolino color avorio. Agli Hedonism non a caso vedrete ogni tanto aggirarsi delle specie di gigolò, ragazzi color nero carbone con delle muscolature da photoshop che girano sorridendo a tutte.
Al Hedonism 2 abbiamo pure conosciuto delle italiane, venute fin lì per provare il Big Bamboo, ma rimaste delusissime dal fatto di dovere pagare (e abbiamo visto che si pagava fino a 100 dollari a succhiata). Le americane, che invece non hanno il braccino corto, pagano eccome e si mettono pure in fila pur di non perdere il turno per succhiare l'ambito salsicciotto. Abbiamo visto delle scene, del tipo la grassona di turno che si spompinava il Big Bamboo profumatamente pagato, le altre clienti in fila come dal salumiere per non perdere la precedenza e le nostre connazionali che volteggiavano nei dintorni nella speranza di arraffare qualche avanzo gratis.
Anche all'Hedonism 3, come all'Hedonism 2, ci sono anche donne sole o in coppia, nordamericane e nordeuropee, che però sono qui per il big bamboo, il rinomato cetriolone giamaicano.


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Altro aspetto particolare è la crescita di sexual tourism da parte delle donne arrapate e vogliose di sentirsi corteggiate come su un set di una fiction, da parte di aitanti ragazzi, nati: dotati, belli, vigorosi ma poveri. Siamo nella cosiddetta sfera del “big bamboo” . Pure per il gentil sesso é possibile tracciare un identikit. Sono per lo più giovanissime single e/o divorziate, scelgono mete come: Gambia, Senegal,Marocco, Cuba, Jamaica e Kenya. Non si capisce se a caccia di “grosse” emozioni colorate, o per la voglia di sentirsi regine al chiaro di luna



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mi permettete di dirvi una cosa? il turismo sessuale femminile - a Capoverde, come a Cuba, in Giamaica, in Senegal, perfino in Gambia e in Burkina Faso - esiste, è un fenomeno in crescita (ci sono recenti ricerche attendibili sul tema, la più importante l'ha effettuata l'associazione Ecpat), dunque perché non parlarne? non si offende certo nessuno.
io a capo verde non sono stata, ma in Giamaica sì, dunque quando ne scriverò non lo farò certo per sentito dire


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Su di un'isola tropicale, sulle rive di un lago africano, sotto l'ombra di una piante.
Sono tanti i posti dove ci si può rilassare e dimenticare il tran tran quotidiano.
La donna del mondo odierno, stressata dal lavoro, dalla casa, dalla noia, può trovare in una vacanza stimoli e momenti indimenticabili.
Una vacanza esotica, lontana da tutto e da tutti, è l'occasione migliore per trascorrere momenti romantici alternati a giochi erotici privi di tabù.
Che sia morale o no, il turismo sessuale femminile è in forte crescita. Quella che storicamente è stata una prerogativa maschile, sta conquistando un numero sempre maggiore di donne.
Molti paesi del terzo mondo stanno ricevendo orde di turiste anche grazie alla presenza di aitanti uomini dai facili costumi, esperti nell'ars amatoria.
Le isole, forse perchè sono più lontane della solita realtà italiana, sono le più richieste.
A partire da Capoverde, in Africa, di fronte al Senegal, per proseguire con la mitica Cuba, dove aitanti giovani sussurrano dolci parole alle "poco" innocenti turiste!
E perchè non parlare del mitico big bamboo della Jamaica: uomini forti, belli, e con interessanti doti nascoste.

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L'identikit della donna a caccia di giovani amanti a pagamento è presto tracciato: sono per lo più single e neodivorziate, scelgono mete come Gambia, Senegal, Marocco, Kenya, oltre a Cuba e Giamaica. Vanno, insomma, in cerca di quello che volgarmente si chiama il "big bamboo"... Anche l'età media, che fino a qualche anno fa si aggirava attorno ai 40 anni, oggi si sta abbassando molto grazie soprattutto ai voli low cost che consentono alle più giovani di raggiungere facilmente meteesotiche dove l'offerta è altissima.

Il turismo sessuale è un fenomeno che sta assumendo caratteristiche e proporzioni che vanno ben oltre le relazioni, seppur a pagamento, tra le avventuriere occidentali e le bellezze del posto.

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Ciao baby80 sono nafra.Sono stata in entrambi i posti.....


In Messico non c'è che da scegliere quel che fare e vedere prima,quale tipo di divertimento godersi prima dell'altro...Io con i miei amici abbiamo trovato paradisiaco stare al VIVA MAYA a Playa del Carmen(leggi la mia recensione se vuoi) a novembre dell'anno scorso:villaggio bellissimo in tutto e per tutto,ragazzi dell'animazione favolosi:il capo animazione era da "sballo"...peccato che con me c'era mio marito e che non fossi sola con la mia amica che,tra l'altro c'è ritornata di nuovo il mese successivo e ...beata lei!!....mare caraibico al 1000%,locali favolosi,negozi idem,cibo ottimo,musica coinvolgente,divertimenti a più non posso,gente simpatica,cordiale,allegra e calorosa...che dirvi di più??Potessi tornarci io domani stesso!!

In jamaica ... lì sono andata solo con la mia amica ed il ricordo... lasciamo stare :D :D :D... WOW


Ragazze...andateci e se potete anche per 2 settimane perchè in una non sai che fare prima:c'è veramente tanto!!!

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