domenica 25 ottobre 2009

Progetto comune cercasi - da Libero.it



Separazioni e divorzi sono in netta crescita, come il ricorso alla terapia di coppia. Ma funziona? Per il dott. de Bernart sì, a patto di liberarsi del peso dei genitori ed trovare nuovi obiettivi. E occhio alle corna: ormai anche lei tradisce per piacere

In Italia la coppia scoppia: ogni anno aumenta il numero delle separazioni - passate da 60.000 a oltre 81.000 tra il 1997 e il 2007 - e dei divorzi (pochi meno di 51mila). E le cose non sembrano andare meglio tra quelli che scelgono di non sposarsi. Una tendenza contro la quale coniugi e fidanzati sempre più spesso ricorrono alla terapia di coppia, con la speranza di ritrovare l'intesa perduta e riuscire a disegnare un futuro comune: «Il 50% delle persone viene da noi per i figli, il restante 50% ha problemi di coppia», spiega il dottor Rodolfo de Bernart, fondatore e direttore dell'Istituto di Terapia Familiare di Firenze.

Ma il "trattamento" funziona? Uno studio Usa di qualche anno fa sosteneva che in un quarto dei casi peggiorava addiritura le cose
L'efficacia della terapia è senz'altro migliorata perché abbiamo cominciato a fare un lavoro più profondo sulle famiglie e sulle loro famiglie d'origine. Prima si lavorava essenzialmente sul disagio manifestato dalla coppia in quel dato momento, adesso interveniamo a livello generazionale. Il lavoro dunque va più indietro nel tempo e coinvolge la cultura che è stata trasmessa dai genitori ai due membri della coppia e che spesso causa difficoltà. Generalmente si tratta di coppie che non hanno sviluppato bene la crescita dalla famiglia d'origine, che non si sono resi indipendenti dal "modello" ricevuto scegliendone uno comune e condiviso, che poi è quello che viene passato ai figli. Un fenomeno che viene chiamato "generatività".

Quali sono i problemi di coppia più diffusi?
A parte i problemi sessuali, che sono abbastanza frequenti, il resto sono problemi di comunicazione e di educazione dei figli. A volte ci sono delle differenze profonde che non sono state elaborate, sulle quali ci si scontra. Ma soprattutto c'è il problema di sentirsi soffocati dall'altro, che dipende dal fatto che l'uno non ha aiutato l'altra nella sua crescita personale. Quando ci si sposa o si va a convivere, ci si aspetta che l'altro ci aiuti, invece spesso ci pone dei limiti e delle regole, che in tempi come questi nei quali l'individualismo è molto spinto e non c'è voglia di fare grandi sacrifici, possono risultare insopportabili. Stare insieme, invece, significa rinunciare a delle cose, a delle proprie aspirazioni individuali.

I problemi sono quindi più relazionali che sessuali
Sicuramente più relazionali, e poi determinano problemi sessuali. Tra questi, quelli di tipo fisico sono rarissimi, mentre gli altri sono conseguenza di quelli affettivi. La sessualità è l'ultimo problema che viene fuori: per intenderci, le coppie in difficoltà prima smettono di baciarsi, poi di fare l'amore. Perché questo risponde a dei bisogni fisiologici e si può fare in maniera automatica.

Quando si manifesta più spesso la crisi?
Solitamente insorge subito, ma può essere rimandata perché ci sono i figli. In questo caso o ritorna quando questi vanno a scuola o nell'adolescenza, quando i figli cominciano ad allontanarsi più definitivamente e i genitori, rimasti soli, non sanno che fare, non si ritrovano.

Come si affrontano questi problemi?
Noi ovviamente vediamo solo quelli che da soli non ce la fanno e che non si separano. E per loro la soluzione è un nuovo contratto: dopo un progetto iniziale irrealizzato o esaurito (come sposarsi o fare un figlio), ci deve essere un altro obiettivo. Possono essere una casa nuova, dei viaggi interessanti, il volontariato, la politica, purché da fare insieme. L'importante è stabilire una complicità e questa la si ottiene in due modi: sentendesi aiutato dall'altro nella crescita personale e rendendosi conto che l'altro non ti limita nelle tue scelte, che ti indica una strada che non è conveniente solo per lui stesso.


Parlando di tradimento, è più frequente nel maschio o nella femmina?
Apparentemente da parte dell'uomo, però non è possibile.

In che senso?
Beh, con qualcuno gli uomini dovranno pur tradire. E la situazione più frequente è quella del tradimento sul luogo di lavoro, dove sono quasi tutti sposati, oppure tra coppie: è facile che l'uomo tradisca con la migliore amica della moglie e viceversa.

Ci sono differenze nel modo di tradire?
Purtroppo è molto aumentato il comportamento maschile delle donne, che non tradiscono più per amore o per finalità affettive ma per il gusto di provare cose nuove e per il sesso fine a se stesso. Piuttosto cambia il modo in cui la coppia finisce.

Vale a dire?
Raramente l'uomo si separa se non ha un'altra parte dove andare, la donna sì. Lei se ne va per fastidio, noia o perché non lo sopporta più; lui difficilmente lo fa, resiste per biechi motivi utilitaristici e non molla se non ha un'altra casa.

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